La reazione allergica più grave è, senza dubbio, lo shock anafilattico. Si tratta di una sequenza di eventi molto rapida, determinata dal contatto con un allergene, che può, in alcuni casi, portare alla morte del soggetto.
I polmoni
I polmoni sono in preda ad un attacco d’asma molto grave e, di conseguenza, il respiro diviene difficoltoso, si abbassa la pressione e la pelle può presentare orticaria (talvolta può aversi anche vomito, diarrea e crampi addominali); nel caso in cui l’infiammazione si estenda alle corde vocali e alla laringe, può esservi il rischio di una totale ostruzione del respiro.
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I primi sintomi, che costituiscono “campanelli d’allarme” dello shock, sono formicolio, prurito e senso di calore alle estremità, pallore e sudore freddo.
Le cause dello shock anafilattico possono essere varie: l’ingestione di alcuni alimenti (come crostacei, arachidi, latte, uovo), la puntura di insetti (come api e vespe) o la somministrazione di farmaci. In caso di shock, è fondamentale la tempestività dell’intervento, e il farmaco salvavita, in queste ipotesi, è l’adrenalina; tutti coloro che sono considerati a rischio devono sempre portare con sé delle fiale preconfezionate del farmaco (resistenti al calore), e iniettarlo all’insorgere dei primi sintomi, anche lievi; queste “penne” con adrenalina auto iniettabili agiscono in 8-10 minuti e non hanno gravi effetti collaterali.
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